Fondazione Prada

Ian Tattersall

Ian Tattersall è paleoantropologo e primatologo, attualmente curatore emerito dell’American Museum of Natural History a New York. La sua ricerca è orientata verso tre temi cardine: il modo di riconoscere le specie e le relazioni tra esse sulla base della documentazione sui fossili umani; lo studio della relazione fra specie e habitat e della sistematica dei lemuri in Madagascar (la specie Propithecus tattersalli porta il suo nome); e il modo in cui l’essere umano è diventato la straordinaria entità cognitiva che è oggi. Tattersall ha svolto ricerche sul campo in diversi paesi fra cui Madagascar, Vietnam, Yemen, Mauritius e Suriname. È autore di oltre 400 pubblicazioni e articoli scientifici e ha all’attivo molti libri per il grande pubblico. Tra i volumi più recenti, tutti scritti con Rob DeSalle, vanno citati Una scomoda scienza. Come la genetica è stata usata impropriamente per definire le razze (2018), The Accidental Homo sapiens: Genetics, Behavior, and Free Will (2019) e Storia Naturale della Birra (2019). Tattersall vanta anche una carriera di curatore museale che l’ha visto all’opera in numerosi progetti espositivi presso l’American Museum of Natural History e altre istituzioni, da “Ancestors: Four Million Years of Humanity” (1984) a “Anne and Bernard Spitzer Hall of Human Origins”.

 

GIOVEDÌ, 12 NOVEMBRE 2020, 19:00–21:00 (CET)
DISCUSSIONE 4 | EVOLUZIONE DELLA CULTURA: FINO A DOVE CI SPINGEREMO? (DALL’ANTROPOLOGIA ALLA TECNOLOGIA)

La cultura come massima espressione dell’evoluzione

La cultura non è una prerogativa esclusiva della modernità, eppure è stata trasformata dalla specifica sensibilità che si è sviluppata con il sistema cognitivo simbolico. Questa capacità simbolica ci permette di disarticolare i nostri mondi in un vocabolario di simboli astratti da riorganizzare per immaginarne di nuovi. Sebbene l’archeologia ci insegna che questa incredibile capacità è arrivata all’improvviso e in tempi recenti, ha avuto conseguenze culturali talmente profonde da essere – mentre la cultura complessa di oggi resta soltanto una delle vette raggiunte dal mondo della natura – l’espressione ultima dell’essere umano.