Udo Kittelmann è stato direttore della Nationalgalerie, Staatliche Museen zu Berlin (2008–2020), che include, tra gli altri, la Alte Nationalgalerie, la Neue Nationalgalerie, l’Hamburger Bahnhof e il Museum Berggruen. Già direttore del Kölnischer Kunstverein dal 1994 al 2001, ha poi diretto il Museum für Moderne Kunst (MMK) dal 2002 al 2008. Nel 2001 è stato commissario del Padiglione della Germania alla Biennale di Venezia e ha curato la mostra personale di Gregor Schneider “Totes Haus u r”, che ha vinto il Leone d’Oro per la Migliore Partecipazione Nazionale. Nel 2013 ha curato il Padiglione della Russia alla Biennale di Venezia, dove ha presentato Danaë di Vadim Zakharov. Nel corso della sua lunga carriera di curatore e direttore museale Kittelmann ha investigato le pratiche curatoriali e le relazioni tra istituti e arte, concentrandosi sui processi artistici e sulle leggi implicite e le potenziali configurazioni espositive che ne derivano. Il suo approccio si fonda su una stretta collaborazione con l’artista, in cui l’allestimento dei lavori si spinge oltre la dimensione estetica per concentrarsi sul contesto socio-politico dell’opera. Nel 2017 ha curato la mostra “The Boat is Leaking. The Captain Lied.”, risultato del dialogo con Thomas Demand, Alexander Kluge e Anna Viebrock, in mostra alla Fondazione Prada a Venezia. Tra i progetti passati ci sono l’opera di Anne Imhof Angst II, la mostra “George Condo – Confrontation” e il progetto di Adrian Piper “The Probable Trust Registry”. Ha curato la mostra “Storytelling” di Liu Ye presso Prada Rong Zhai a Shanghai nel 2018 e nella sede di Fondazione Prada a Milano nel 2020. Nel 2020 ha inoltre ideato per la sede milanese di Fondazione Prada il progetto espositivo “K”, con opere di Martin Kippenberger, Orson Welles e i Tangerine Dream, ispirate a tre romanzi di Franz Kafka.