Stanislas Dehaene si è laureato in matematica all’École normale supérieure a Parigi e ha conseguito un dottorato in Psicologia cognitiva. Dal 1997 lavora presso il NeuroSpin (Service Hospitalier Frédéric Joliot del Commissariat à l’Energie Atomique), centro di imaging cerebrale a Orsay, vicino Parigi, dove dal 2001 dirige la Cognitive Neuroimaging Unit (UNICOG). Nel 2005 gli è stata assegnata la nuova cattedra di Psicologia cognitiva sperimentale al Collège de France di Parigi.
Dehaene studia le basi cerebrali di alcune funzioni cognitive specifiche come il linguaggio, il calcolo e il ragionamento. Tra i suoi maggiori contributi vi sono lo studio dell’organizzazione del sistema cerebrale per l’elaborazione di numeri. Ha infatti dimostrato il ruolo centrale della regione del solco intraparietale nella comprensione di quantità e aritmetica (il senso dei numeri).
È autore di oltre 100 articoli scientifici pubblicati sulle principali riviste internazionali. È stato insignito di diversi premi internazionali, tra cui il McDonnell Centennial Fellowship e il Grand Prix della Fondation Louis D. dell’Institut de France (con Denis Le Bihan). Ha pubblicato il libro Il pallino della matematica. Scoprire il genio dei numeri che è in noi, tradotto in otto lingue, e ha curato tre libri sull’imaging del cervello, sulla coscienza e sull’evoluzione cerebrale, oltre a essere autore di due film sul cervello umano dedicati al grande pubblico. È editor di “Cognition”, rivista internazionale di Scienze cognitive.
MERCOLEDÌ, 11 NOVEMBRE 2020, 19 – 21 (CET)
DISCUSSIONE 3 | I LINGUAGGI DELLA COSCIENZA UMANA
La singolarità umana: quali aspetti della coscienza condividiamo con altri primati e quali sono unici?
L’intervento si articolerà in due principali momenti di analisi.
In primo luogo, le caratteristiche fondamentali della coscienza possono e devono essere studiate sia negli esseri umani sia negli animali. Tutta la serie di illusioni visive che accomunano gli uomini e le scimmie ci consentono di rendere uno stimolo conscio o inconscio al bisogno. Grazie all’imaging del cervello e alle registrazioni neurali possiamo monitorare l’evolvere di uno stimolo cosciente. Questi studi hanno avuto un successo straordinario perché hanno identificato le “firme della coscienza”, ossia quei segnali del cervello tipici dell’elaborazione conscia. Questo programma di ricerca, trattato nel libro Coscienza e cervello. Come i neuroni codificano il pensiero, si è evoluto a tal punto che oggi può essere utilizzato in ambito clinico per determinare se un paziente è cosciente o meno.
In secondo luogo, il cervello umano ha una capacità di rappresentazione più articolata rispetto agli altri primati. Di conseguenza è possibile che anche i contenuti della nostra coscienza siano più articolati. L’abilità di linguaggio combinatorio che ci caratterizza è inedita a livello evolutivo e ci permette di creare concetti nuovi ricombinando quelli già acquisiti. Come spiegato nel libro Imparare. Il talento del cervello, la sfida delle macchine, l’uomo ha una notevole capacità di apprendere strutture ad albero nidificate: persino un bambino si comporta come uno scienziato che sperimenta e desume “leggi” che sintetizzano informazioni acquisite dal mondo esterno. Dehaene ritiene che questa abilità sia una dimostrazione delle nostre sviluppate capacità linguistiche, matematiche, musicali, e della rappresentazione cosciente di noi stessi e degli altri.